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"Ue’!
E fermete nu momento
e vevimmece nu cafè” (Hei, opreste-te un moment sa bem o cafea)

sabato 31 luglio 2010

Notte...Napoli


O poza gasita pe net..good night, Naples!

Napoletani ...mai cunoscuti ;-)


Procida


Mai putin cunoscuta decat "surorile"ei Capri si Ischia, Procida e insulita din apropierea orasului Napoli la care puteti ajunge pe vapor sau cu aliscafi din portul orasului. E frumoasa si merita vazuta, in mod sigur mai linistita decat "surorile" mentionate mai sus.
Scenariu in cunoscutele filme: "Postasul" cu Massimo Troisi si Il talento di Mr. Ripley cu Matt Damon.
Scena si in Decameronul lui Boccaccio, (a sasea poveste din a cincia zi), in romanul "Graziella" a lui Alphonse de Lamartine, si celebra opera: "Insula a lui Arthur" al Elsei Morante, 1957.

venerdì 30 luglio 2010

Torna a Surriento



TESTO ORIGINALE IN NAPOLETANO

Vide 'o mare quant'è bello!
Spira tantu sentimento.
Comme tu a chi tiene mente
Ca scetato 'o faje sunnà.

Guarda, gua' chistu ciardino;
Siente, sie' sti sciure arance.
Nu prufumo accussì fino
Dinto 'o core se ne va...

E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà

Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!

Vide 'o mare de Surriento,
Che tesoro tene 'nfunno:
Chi ha girato tutto 'o munno
Nun l'ha visto comm'a ccà.

Guarda attuorno sti sserene,
Ca te guardano 'ncantate
E te vonno tantu bene...
Te vulessero vasà.

E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà

Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!

( G. De Curtis - E. De Curtis, 1904 )

TRADUZIONE IN ITALIANO

Vedi il mare come è bello!
Ispira molto sentimento.
Come te che a chi guardi
Da sveglio lo fai sognare.

Guarda, guarda questo giardino;
Sente, senti questi fiori d'arancio.
Un profumo così delicato
dentro al cuore se ne va...

E tu dici: "Io parto, addio!"
Ti allontani da questo cuore...
Dalla terra dall'amore...
Hai il coraggio di non tornare?

Ma non lasciarmi,
Non darmi questo tormento!
Torna a Sorrento,
Fammi vivere!

Vedi il mare di Sorrento,
Che tesori ha nel fondo:
Chi ha girato tutto il mondo
Non l'ha visto come qua.

Guarda intorno queste Sirene,
Che ti guardano incantate
E ti vogliono tanto bene...
Ti vorrebbero baciare.

E tu dici: "Io parto, addio!"
Ti allontani da questo cuore...
Dalla terra dall'amore...
Hai il coraggio di non tornare?

Ma non lasciarmi,
Non darmi questo tormento!
Torna a Sorrento,
Fammi vivere!

A molti sembrerà strano, ma questa canzone è dedicata ad un uomo. Questi sono i fatti: Nel Settembre del 1902 il Presidente del Consiglio Giuseppe Zanardelli si recò' in visita ufficiale a Sorrento. Prese alloggio nell'albergo in cui lavorava come affreschista Giambattista De Curtis.

A quei tempi la situazione a Sorrento era catastrofica. Strade sconnesse, case diroccate, servizi inesistenti. Per invogliare il Presidente Zanardelli a fare qualcosa ed al più' presto, i De Curtis (Giambattista ed Ernesto) gli dedicarono questa canzone (scritta in poche ore, ma modificata poco dopo nella versione attuale) per esortarlo a ritornare a ricostruzione avvenuta e godersi le bellezze di Sorrento.
Corriere del Mezzogiorno del 6 luglio 2002
It may seem strange to many, but this song is dedicated to a man. Here are the facts: In September of 1902, the Prime Minister, Giuseppe Zanardelli made an official visit to Sorrento. He took an apartment where Giambattista De Curtis used to work as a fresco painter.

In those times the conditions of Sorrento were catastrophic. Streets not connected, houses dilapidated and services were non-existent. To encourage the Prime Minister to do something as soon as possible, the De Curtises (Giambattista and Ernesto) dedicated this song to him. It was written in a few hours but has been modified slightly to the present version. They were urging him to return and enjoy the beauty of Sorrento after the hopefully coming reconstruction.



martedì 27 luglio 2010

Maschio Angioino o Castel Nuovo

Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, è uno dei simboli della città di Napoli. Domina la scenografica piazza Municipio.

Il castello è sede della Società napoletana di storia patria e del Comitato di Napoli dell'Istituto per la storia del Risorgimento italiano, ospitato nei locali della SNSP. Nel complesso è situato anche il Museo civico della città di Napoli, cui pertengono la Cappella palatina e i percorsi museali del primo e secondo piano.
La sua costruzione si deve all'iniziativa di Carlo I d’Angiò, che nel 1266, sconfitti gli Svevi, salì al trono di Napoli e Sicilia e stabilì il trasferimento della capitale da Palermo alla città partenopea.
La presenza di una monarchia esterna aveva impostato l'urbanistica di Napoli intorno al centro del potere regale, costituendo un polo urbanistico alternativo, formato dal porto e dai due principali castelli ad esso adiacenti, Castel Capuano e Castel dell'Ovo. Tale rapporto tra corte regale e urbanistica cittadina si era manifestato già con Federico II, che nel XIII secolo, nello statuto svevo aveva concentrato le maggiori attenzioni sui castelli trascurando affatto le mura cittadine. Ai due castelli esistenti gli Angioini aggiunsero il principale, Castel Nuovo, che fu non solo fortificazione ma soprattutto la loro grandiosa reggia.
continua qui




martedì 20 luglio 2010

Proverbe napoletane


C'è sempre una speranza. È l'ultima a morire = dupa noapte vine zi, speranta e ultima care va muri.

Non criticare gli altri, pensa a te! Tu non sei migliore degli altri!
Nu judeca pe altii, tu nu esti mai bun decat ei!

La donna che lavora in casa, vale tant'oro quanto pesa.
Casnica valoreaza atata aur cat cantareste.

Comandare sui più deboli.
Comanda pe cei mai slabi.

E' inutile, non si può cambiare il carattere o la personalità di una persona, resta sempre quella che è.
E inutil sa speri ca se va schimba caracterul unei persoane, ramane mereu ce e.

I figli sono pezzi di cuore
Fiii sunt bucati de inima.

I soldi sono la voce dell'uomo.
Banii sunt glasul omului.

Se non si vuoi migliorare, si resta come si è.
Cine se naste magar magar moare. (in sensul ca daca nu vrei sa-ti imbunatatesti situatia ramai asa cum esti).

mercoledì 7 luglio 2010

sabato 3 luglio 2010

Pozzano, Castellammare di Stabia by Florin



Pozzano è una frazione di Castellammare di Stabia che conta circa 250 abitanti, famosa soprattutto per il turismo estivo grazie ai numerosi lidi che vengono presi d'assalto d'estate non solo dagli abitanti del posto ma anche da quelli di paesi vicini. In zona si trovano anche numerosi alberghi e pensioni.
Situata sull'omonima collina, a circa 80 metri sul livello del mare, Pozzano domina su Castellammare di Stabia con una splendida vista sul Golfo di Napoli e sul Vesuvio, la parte bassa della frazione invece si trova sul mare.
Anticamente in zona doveva essere presente un tempio dedicato alla dea Diana, visto il ritrovamento di una base di colonna finemente scolpita. Il nome del luogo, deriva dalla famiglia gentilizia romana Ponzia (proprietaria della collina). Dopo il ritrovamento del quadro e la costruzione della basilica dedicata alla Madonna di Pozzano, il piccolo borgo iniziò la sua piccola espansione: una piazza nel quale sorge la basilica gestita dai francescani e qualche abitazione sparsa per le piccole viuzze.

Già esistente dal 1330, questa chiesa fu concessa ai padri di San Francesco, che ne presero possesso il 15 agosto 1506.

Demolita l'antica chiesa, ne fu costrutita una nuova, con convento annesso. La sacrestia, costruita nel 1565 a spese di Cola Francesco, fu completamente rifatta su disegno di Luigi Vanvitelli, nel 1754. Nella chiesa è possibile ammirare la volta affrescata nel 1769 da Giacinto Diana, e tre tele di Sebastiano Conca.

Nella cripta è possibile ammirare il pozzo in cui da tradizione fu ritrovato il quadro, oggi posto in una cappella della chiesa. Nella sacrestia è conservato il Crocifisso ligneo ritrovato sulla spiaggia il 17 novembre 1631. Gli ultimi lavori di restauro della basilica si sono conclusi nella primavera del 2007.